martedì 15 novembre 2022

La cantante lucchese Darquette e gli udinesi Stuka : "Andy's Market", il nuovo singolo

Estrappolato dalla compilation “Asimov Is Not Dead” WDR31, “Andy’s Market” é il nuovo digital45 degli Stuka featuring Darquette. Fuori nelle piattaforme di musica digitale, il nuovo digital45 “Andy’s Market” del progetto mittel-europeo Stuka ft Darquette. Il singolo estrappolato dalla compilation della White Dolphin Records WDR31 é fortemente dedicato come omaggio al compianto Andrew Fletcher, componente, manager, co-fondatore dei Depeche Mode, spirato alcuni mesi fa alla età di 61 anni. Attraverso sonorità a frequenza di modulazione e synth bass lines, Alfa, Beta e Gamma degli Stuka ripercorrono la vita e il passaggio sulla terra di questo grande artista, gigante della musica. “La mia vita privata lontano dalla musica é semplice e ordinaria. Se esco vado a giocare a biliardo, a calcio, oppure a bere una birra con gli amici a vedere la mia squadra preferita : il Chelsea” Flecth BIO STUKA : Il messaggio musicale di Alfa, Beta e Gamma é il ” rumore” del gruppo Post- industrial degli “Stuka“.Metalli, martelli, coltelli, compressori, ritmiche ipnotiche sequenziali, rievocano i tempi bellici dell’ epoca moderna, dove gli Stuka vogliono convertire il “ricordo” nefasto della guerra, in un diretto messaggio d’amore e un mistico annegamento dei sensi. Ispirandosi a gruppi storici come Throbbing Gristle e Einstürzende Neubauten. Pubblicano diverse compilation, singoli e album per la WDR e per la label toscana Funeral Records Autoproduction di Alessandro Vezzoni. Discografia : “Sturzkampfflugzeug” Digital 45 – WDR12 “????, ????, ?????” Digital Album – WDR18 “Girls Version 2.0” – Toxic Industry – FRA 22 – Limited Red Transparent Vinyl & Digital 45 “Arena” Digital45 – WDR23 “Andy’s Market” – WDR33 Compilations : “Stop The Ansia” , “Shock Therapy”, “”Voxdeus”, “Asimov Is Not Dead” WDR12 – 19 – 26 – 31(@whitedolphinrecords) (@funeralrecordsautoproduction) : E.B.M Volume 1 & 6 FRA 21 e FRA66 BIO DARQUETTE : Darquette nasce dalla collaborazione della vocalist lucchese Patrizia Anzevino con la White Dolphin Records, AR della medesima label (“Le Mosche Bianche“). In particolare presta la sua voce soprano in alcuni progetti dell’ etichetta, confezionando così il primo extended play in omaggio alla band “The Smiths”, intitolato ” A Garden In My Bedroom”, coverizando elettronicamente con la distribuzione Routenote , due famosisimi brani della band , prodotti con lo studio di ricerca e sviluppo di Udine Ramkard : ” There Is a Light That Never Goes Out” e “How Soon Is Now”, contenuta nella compilation “Stop The Ansia”WDR12,entrando nel network di radio 7va.fm. Prosegue il suo percorso musicale con la sua voce, con l’omaggio al suo artista preferito Morrissey, con il brano “Everyday Is Like Sunday”, ispirato dalla noia caotica delle città di mare dove l’ artista Morrissey auspica nel testo una fine del mondo… il così detto “Come Armageddon Come”. Discografia : ” A Garden In MY Bedroom” E.P. – WDR11 “Everyday Like Sunday” Digital 45 – WDR21 “Andy’s Market” Digital 45 – WDR33 Compilations : ” Stop the Ansia”, “Invidiabox”, “Voxdeus”, “Asimov Is Not Dead”, WDR12-14-26-31 “Andy’s Market” degli Stuka e Darquette é disponibile negli store di musica digitale. Etichetta : White Dolphin Records AR Patrizia Anzevino #lucca #whitedolphinrecords #digital45 #andrewfletcher #asimovisnotdead #compilation #editoria #musica #elettronica

Devya, il nuovo digital45 : "Kyashan"

Inserita nella compilation a tema sulla robotica “Asimov Is Not Dead“, Devya ripercorre con la sua traccia i suoi ricordi per un cartone animato di culto degli anni 80. Il primo esempio di ragazzo con super-poteri androidi : “Kyashan“. La trama della serie, vede il dottor Azuma, il più grande scienziato esperto in robotica sulla Terra, sta per produrre gli umanoidi che dovranno decontaminare la Terra e renderla più vivibile per l’uomo. Tuttavia, durante un temporale notturno, un fulmine provoca una dinsfunzione nei circuiti del laboratorio e anima le creature del dottore sconvolgendo il programma che li voleva suoi servitori. Inizia un incubo per la famiglia del dottore e per la Terra intera. I suoi robot, ormai diventati autonomi e decisi ad impossessarsi del pianeta su cui vive il suo costruttore, si organizzano e iniziano la distruzione del genere umano. Per contrastarli Tetsuja, figlio unico dello scienziato, si offre per farsi tramutare in androide, dal corpo di robot, ma dal cuore umano. A malincuore il dottore e la moglie Midori devono accettare la proposta inaudita, a prezzo della vita dell’umanità. A fianco del figlio, ribattezzato Kyashan dallo stesso Azuma, il dottore pone Lucky, il cane morto poco prima nel tentativo di salvare la giovane Luna dalle aggressioni dei robot e trasformato nel cane robot Flender, dotati di poteri eccezionali ma della fedeltà del cane defunto. Presto anche Luna, figlia del miglior amico del dottor Azuma, si unirà all’amato Tetsuja, che le promette di non abbandonarla. Le lotte contro i robot di Briking si susseguono senza sosta, fino all’ultimo episodio, di portata quasi apocalittica, nel quale Briking verrà distrutto e la famiglia tornerà unita. A ben guardare questa è molto più di un cartone animato nel senso comune del termine: le sue ambientazioni sono prive di riferimenti perché devono alludere alla condizione umana, non ad una nazione specifica. Il protagonista negativo, Briking, è un robot decisamente anomalo: basta guardarlo per comprendere che l’intento degli autori è quello di alludere alle tirannie moderne. I suoi disegni sono malvagi e il suo essere umanoide è solo un modo per dargli quella freddezza di cuore e quella insensibilità che deve rendere l’idea che regge tutta la serie. In questo senso Kyashan regala la libertà all’uomo schiacciato dalla tirannia, segna il trionfo dell’umanità sul sopruso e sull’ingiustizia. Lui, androide nel corpo ma non nei sentimenti, è l’anello di congiunzione tra un mondo che non può resistere così com’è e quello che rischia di diventare senza quei sentimenti di cui il ragazzo stesso è ancora dotato. Un connubio difficile, che rischia di essere banalizzato e banalizzante se non reso da una buona sceneggiatura, La serie lo rende con intelligenza, con astuzia, dando al protagonista quell’umanità necessaria, che lo accosta all’uomo molto di quanto il suo corpo non lo avvicini alle macchine.La traccia é stata realizzata con una console Pioneer con sequenze quadrate per emulare l’esercito degli automi, mentre le bass lines “gritty” e acide incarnano lo spirito, il combattimento, del ragazzo androide e del suo fedele cane robot. Devis Simonetti é artista poliedrico, agente stampa e discografico italiano in pista da diversi anni. Si presenta sul mercato della musica elettronica con un disco dalle sonorità originali nel 2013, sicuramente apprezzabili anche al di fuori della nicchia degli amanti del genere. L’etichetta discografica Audio Ferox è lieta di annunciare l’uscita di “I don’t know what is Christmas”, l’album esordio di Devya. Cresciuto nella scena post-punk del Nord-Est italiano , Devis Simonetti matura nella “nuova onda” londinese a cavallo del nuovo millennio. Ed è proprio in terra di Albione che mette a punto nuove tecniche di sintesi insieme a Lorenzo Bertoli e Roberto Concina e campionamento per dedicarsi all’autoproduzione. Il sound di “I don’t know what is Christmas”, suonato e prodotto interamente da Devis Simonetti, assorbe e rielabora elementi di stampo anglosassone, come il brit-pop, l’industrial e lo shoegaze. Nei 12 brani composti, che descrivono le meccaniche dell’amore, si incontrano e corteggiano le distorsioni di linee di basso elettrico di “Is all 4”, il gusto post punk di “The Fly” e il riff con il delay analogico di “We are together”. Il singolo synth – pop di punta è “Going To Town”, entrata in classifica MEI 2015 e vincitore di diversi concorsi radio internazionali, dove l’ opera si intesse con la triangolazione della chitarra, la linea di basso e i sintetizzatori. A chiudere l’album, le chitarre echeggiate di “The Last Rain”, che scrosciano nella pioggia liberatoria della fine di un rapporto logorante. Raggiunge una discografia di 50 released. Simonetti Devis fonda in “lucchesia” la sua etichetta discografica White Dolphin Records nel 2020 e a Udine lo studio di sviluppo e ricerca elettronica Ramkard nel 2007. https://whitedolphin.bandcamp.com/track/kyashan-2 #Tags: Nazionale

lunedì 24 ottobre 2022

"ASIMOV IS NOT DEAD"; la nuova compilation é online!

Fuori nella piattaforma musicale di Bandcamp e in radio la nuova compilation a tema della White Dolphin Records intitolata “ASIMOV IS NOT DEAD”, composta da 9 tracce di musica elettronica underground di artisti e band italiane.
Gli Androidi della White Dolphin Records : Isaac Asimov è stato uno dei più grandi scrittori di fantascienza e uno dei più ineguagliati divulgatori scientifici del mondo. Io, robot: un titolo diventato famoso grazie al cinema, ma che nasconde una storia ben più grandiosa rappresenta infatti l’avvento di quelle che tutti oggi conosciamo come “Le tre leggi della robotica”. Pubblicato per la prima volta nel 1950 vede formulate e applicate quelle norme che regolano il comportamento delle “macchine pensanti”. Racconti che mentre parlano di androidi ci svelano i lati più reconditi della bizzara natura umana. Un pezzo di storia contemporanea, capace di influenzare la realtà per mezzo della fantasia. Perché la letteratura, a volte, non si limita a precedere i tempi, ma ci guida verso un futuro prima impensabile. White Dolphin Records presenta questa compilation ispirandosi a questi concetti con 6 artisti della scena elettronica italiana e con 9 tracce. Il titolo dell’opera da cui trae ispirazione, si tratta di una libera rivisitazione del libro originale dello scrittore. Un robot non può recar danno a un essere umano, né permettere che, a causa della propria negligenza, un essere umano patisca danno. Un robot deve sempre obbedire agli ordini degli esseri umani, a meno che contrastiono la Prima Legge Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questo questo non contrasti con la Prima o Seconda Legge. Manuale di Robotica, 56° Edition Il disco si apre con la band veneta elettro pop EkynoxX di Frank Rossano con le inedite “Android Poem” e “RetroFuture”, accompagnati dalla splendida voce della cantante Patty Organtini. La loro musica affonda con un approccio contemporaneo ed innovativo, nelle tematiche ‘retrofuturiste‘ affrontate con sonorità raffinate e pop. Si prosegue con il rover marziano abbandonato nel “dance floor” del trio elettronico live “mittel-europeo” Arbeiter, l’esercito degli automi di Devya con la traccia “Kyashan” il ragazzo androide, ispirata al cartone animato giapponese creato da Tatsuo Yoshida. E’ il turno della “industria tossica” di Kabal Apokalypse con i suoi Toxic Industry della Funeral Records Autoproduction , con tre tracce (Worlds of Androids, Module Antares e Vortex) che descrivono le parole degli androidi, con chitarre inquadrate e ritmiche industriali. La compilation si conclude con Andy’s Market degli Stuka (con il loro omaggio a Flecht dei Depeche Mode) e Darquette ( aka Patrizia Anzevino , AR della medesima label), eseguendo, enunciando con la tecnologia telefonica “Le Trois Lois de la Robotique” in francese con un suono vocale speech pitch formant. Tracks “ASIMOV IS NOT DEAD” White Dolphin Records Compilation Various Artists WDR31: EkynoxX ft Patty Organtini – Android Poem Arbeiter – The Mars Rover Mission Toxic Industry – World Of Androids Devya – Kyashan Toxic Industry – Module Antares EkynoxX– RetroFuture Stuka ft Darquette – Andy’s Market Toxic Industry – Vortex Darquette – Le Trois Lois de la Robotique “ASIMOV IN NOT DEAD” , sarà disponibile nella piattaforma di Bandcamp per lo streaming e download dal 31 ottobre. Etichetta : White Dolphin Records @digitronikscorporation @wdrpress

giovedì 6 ottobre 2022

L'esplorazione di Marte degli Arbeiter : "The Mars Rover Mission", il nuovo singolo! @whitedolphinrecords

Il dato certo è che non si può definire un disco che cambierà la storia della musica elettronica: innanzitutto perché la storia si scrive autonomamente, e fare previsioni a lungo termine è materia da chiaroveggenti che non ci riguarda. In secondo luogo, “The Mars Rover Mission” non è un disco di musica elettronica. Lo sarebbe nel 1978, quando usare un sintetizzatore era “elettronica”, non lo è nel 2022, perché la musica elettronica ha assunto tante di quelle forme che sarebbe impossibile ricondurle ad un solo “futuro”. La valutazione appartiene alla sensibilità e al gusto del singolo, ma il disco è scritto, suonato e prodotto in maniera eccellente. In questo senso è una rivoluzione: campionamenti vocali, sintesi analogica, sintesi digitale e tanto tanto realtime “morphing” groove con TB303 acide. Esaltazione del tocco androide tipico della produzione del “Trio“. Perché l’omaggio alla musica del passato passa anche attraverso un omaggio alla loro stessa musica, che di passato si è sempre nutrita di live: una batteria ancora una volta in evidenza, progressioni mozzafiato e il riferimento alle loro scale, di inviluppi e progressioni vertiginose è più che una sensazione di logica e ingegno. Dopo un singolo così ambizioso, che è stato concepito e realizzato per essere “definitivo”, in grado di riassumere e approfondire ogni aspetto della musica degli artisti coinvolti, preconizzare possibili scenari futuri non è facile. “The Mars Rover Mission” é una produzione del trio “mittel-europeo” che lascia aperta la porta a nuove future soluzioni e contaminazioni non solo alla musica elettronica ma anche alla scienza e alla esplorazione. La Mars Exploration Rover è stata una missione di esplorazione di Marte, dove sono stati impiegati due rover identici chiamati Spyrit e Opportunity. Il lancio è avvenuto nel 2003 e i rover sono giunti su Marte nel gennaio del 2004, in due diversi punti del pianeta. Entrambi hanno superato di gran lunga la loro operatività prevista di 90 sol : Spirit è rimasto operativo fino al 22 marzo 2010, mentre Opportunity fino al 10 giugno 2018. Il lavoro svolto in studio e di produzione si svolge in completa armonia e in sequenze elettroniche live. Quello che è sicuro è che, fin troppo fedele alle sue intenzioni programmatiche, “The Mars Rover Mission” non solo è già un “classico” della produzione del trio con i suoi otto minuti e 14 secondi, ma lascia aperta la porta a nuove future soluzioni e contaminazioni. Le composizioni degli Arbeiter si basano su un’idea che viene reiterata in continuazione, con l’aggiunta di piccoli suoni e con il costante ritmo martellante tipico di certa musica techno. Eppure sarebbe riduttivo definire gli Arbeiter come dei “rielaboratori” di antiche idee : il loro singolo è pieno di piccoli magisteriis che, anche grazie all’accompagnamento di ottimi stratagemmi, riescono a sfondare e a creare un vero e proprio “suono” unico. A metà della traccia si entra nel vivo: sembra di essere capitati in un club, dove, ora con i rumori di Marte, ora con le onde sub-wave in sottofondo, non ti chiedi quanti sono i minuti passati, ma muovi la testa e ti lasci incastrare in un tunnel sonoro ipnotico…ed é bellissimo. Uno stile nuovo, una visione del mondo della musica innovativa, una grande forza sonora per questi elementi che ha permesso ai tre di diventare veri e propri baluardi della musica elettronica a Udine(FVG – Italy)) e non solo. Registrato e prodotto a Trieste il singolo sarà presentato negli store in distribuzione digitale e in radio questo autunno. Bio Arbeiter : Trio elettronico, propone un live set e produzioni costruite totalmente su macchine analogiche e digitali, senza l’utilizzo di alcun laptop: drum machines, sintetizzatori, e quant’altro sia collegabile via midi o in control voltage, si uniscono per formare un sound unico e potente. L’improvvisazione, in termini jazz, insita nel loro approccio all’elettronica, ne ha contraddistinto il suono, che si colloca a metà tra techno, house ed electro e molto altro. Il trio Arbeiter è composto da Dave Octave, il professore Paolo Uanza Franzon, e Luca “Jama” Zuccato. Hanno pubblicato per Mozzarella Recordings (Francesco Brini) e diverse compilation per Funeral Records Autoproduction (Alessandro Vezzoni) e White Dolphin Records (Devis Simonetti), svolgendo anche diverse collaborazioni con artisti /Dj e band del panorama musicale internazionale. Link FB : arbeiter Etichetta : White Dolphin Records @wdrpress @digitronikscorporation

domenica 4 settembre 2022

White Dolphin Records presenta la cover di Devis Simonetti : "Profondo Rosso" (The Lift)

 

La cover licenziata dalla White Dolphin Records con la produzione affidata allo studio ricerca e sviluppo della Ramkard, si basa sulla programmazione, sincronizzazione della soundtrack e delle sequenze M.I.D.I. completamente dagli smart phones.

“È tutto troppo pulitino, preciso, troppo formale…” Così all’inizio del film il protagonista Marcus Daly si esprime sul jazz, musica che ha la sua parte fondamentale in Profondo rosso: non solo perché ne è l’innegabile commento musicale (il contributo di Giorgio Gaslini è efficace al pari del tema omonimo – pur inconfondibile – dei Goblin), ma soprattutto perché ne è una sorta di leit-motiv strutturale. Profondo rosso è infatti il film del definitivo distacco dalla rigidità della detection, pure al cospetto (o forse proprio in funzione) di una sceneggiatura molto forte, forse la più equilibrata dei suoi film, piena com’è di tracce disseminate, macguffin e colpi di scena che paiono legarlo alla continuity tradizionale del giallo hitchcockiano, ed invece puntano alla loro dissacrazione e al loro superamento.

Il Maestro Dario Argento fa riferimento al tema di Tubular Bells di Mike Olfield e commissiona alla band, in particolare, un main title dalle precise caratteristiche, che rispetterà le regole di ingaggio (tempo in 7/4, circolarità ossessiva del tema, drammaticità) e risulterà efficace e popolarissimo nell’incedere pulsante e pesantissimo del basso elettrico, nella scala lancinante del minimoog e nel maestoso organo a canne.

L’album vendette uno sfracello, un milione di copie solo nel primo anno: l’esordio strumentale di una band sconosciuta, figurarsi, che resterà la perla migliore ma non unica nella discografia dei Goblin.

Profondo rosso“, pur rischiando di sconfinare nella più stereotipata e vuota retorica é un capolavoro senza tempo, la summa della perfezione del cinema thriller, che si contamina con l’horror senza dimenticare, come invece accade oggi, le sue radici puramente giallistiche.

La cover di Devis Simonetti registrata e prodotta a Lucca per l’ etichetta White Dolphin Records, vede la partecipazione della vocalist toscana Patrizia Anzevino (aka Darquette, A.R. della medesima label) con arrangiamenti di vocal samples e “revers shouting“, costruendo la sequenza “oscura” in maniera informale…con la tecnologia telefonica. La produzione affidata allo studio ricerca e sviluppo della Ramkard, si basa sulla programmazione, sincronizzazione della soundtrack e delle sequenze M.I.D.I. completamente sugli smart phones.

Il tema principale (rifatto da Devis con frequenza di modulazione di bells con il sintetizzatore Yamaha DX7) che va ad accompagnare praticamente tutti i celebri piani sequenza del film è un loop ante-litteram, un giro di note ripetuto a oltranza sul quale si inseriscono via via i vari strumenti; dal basso sintetico ,ai sintetizzatori con arpeggi FM e dall’organo cattedrale, con aggiunte di loop di batteria elettroniche e campioni vocali, un brano ipnotico e inquietante, quasi claustrofobico (come i Maestri nel 1975 fecero l’opera prog con gli strumenti veri).

BIO : Devis Simonetti (aka Devya) é artista poliedrico, agente stampa e discografico italiano in pista da diversi anni. Si presenta sul mercato della musica elettronica con un disco dalle sonorità originali nel 2013, sicuramente apprezzabili anche al di fuori della nicchia degli amanti del genere. L’etichetta discografica Audio Ferox è lieta di annunciare l’uscita di “I don’t know what is Christmas”, l’album esordio di Devya.
Cresciuto nella scena post-punk del Nord-Est italiano , Devis Simonetti matura nella “nuova onda” londinese a cavallo del nuovo millennio. Ed è proprio in terra di Albione che mette a punto nuove tecniche di sintesi insieme a Lorenzo Bertoli e Roberto Concina ( Robert Miles) e campionamento per dedicarsi all’autoproduzione.

Il sound di “I don’t know what is Christmas”, suonato e prodotto interamente da Devis Simonetti, assorbe e rielabora elementi di stampo anglosassone, come il brit-pop, l’industrial e lo shoegaze. Nei 12 brani composti, che descrivono le meccaniche dell’amore, si incontrano e corteggiano le distorsioni di linee di basso elettrico di “Is all 4”, il gusto post punk di “The Fly” e il riff con il delay analogico di “We are together”. Il singolo synth – pop di punta è “Going To Town”, entrata in classifica MEI 2015 e vincitore di diversi concorsi radio internazionali, dove l’ opera si intesse con la triangolazione della chitarra, la linea di basso e i sintetizzatori. A chiudere l’album, le chitarre echeggiate di “The Last Rain”, che scrosciano nella pioggia liberatoria della fine di un rapporto logorante. Raggiunge una discografia di 50 released.

Simonetti Devis fonda in “lucchesia” la sua etichetta discografica White Dolphin Records nel 2020 e a Udine lo studio di sviluppo e ricerca elettronica Ramkard nel 2007.

La cover di “Profondo Rosso”, sarà disponibile su Bandcamp e negli altri store di musica digitale.

Etichetta : White Dolphin Records

Production : Ramkard


domenica 8 agosto 2021

Kick The Trauma la nuova compilation della White Dolphin Records di Devis Simonetti (Musica)


Kick The Trauma la nuova compilation della White Dolphin Records di Devis Simonetti (Musica): Uscita sulla piattaforma digitale di Bandcamp, KICK THE TRAUMA è la compilation di musica elettronica urban dance estiva della net label alternativa italiana White Dolphin Records di Devis Simonetti. 
"KICK THE TRAUMA" è la compilation di musica elettronica urban dance estiva della net label alternativa italiana White Dolphin Records. Il disco vede la collaborazione con le labels italiane DUW Records e Funeral Records Autoproduction. Sei sono gli artisti della scena underground italiana e straniera protagonisti delle dodici tracce.La compilation apre le danze a colpi di dubstep e deep electro con le produzioni nei Cktd studios e l’ urlo dei 9Dbn con Scream per poi proseguire con la techno dark e le 303 infiammate digitali di Kabal Apokalypse con i sui Toxic Industry con le sequenze The X generation e Umb 16. Spinge di seguito il cesello noir di Spiryt con la mistica Oracle e il respiro digitale inquietante di I need to breathe. Si continua con i viaggi synth pop nel mondo ufologico di Going To Town e nei lap dance di cristallo dei Devya. Il disco continua con una progressione armonica di Think con la cantata I Can Sleep, un tuffo notturno da insonnia introspettiva. Si conclude con la traccia loop martellante Arena degli Stuka. "KICK THE TRAUMA" è disponibile in streaming e download sulla piattaforma di musica digitale di Bandcamp.